La fine della strada – edizione 2011

E come l’anno scorso, e pure l’anno prima, mi sono recato all’End Of The Road. Stavolta, però, sono andato lì un po’ prima per vivere, per la prima volta nella mia vita, l’esperienza di fare lo steward ad un festival. Culo ha voluto che mi venissero dati dei turni al parcheggio che mi hanno permesso di vedere quasi tutti i concerti e quindi si è proprio trattato di una vacanza dai due volti, prima lavorativo, poi di svago.

Dal primo punto di vista, è andata molto bene, nonostante la disorganizzazione di chi gestiva lo stewarding nel suo complesso. Dai turni arrivati tardi, in modo da costringermi a spendere un bel gruzzoletto per i voli, al mancato avviso che di veri e propri pasti non ce ne sarebbero stati lì a disposizione prima dell’inizio del festival, e che quindi avrei dovuto portarmeli da casa, all’approssimatività con cui è stato messo in piedi il metodo di riempimento del parcheggio, a team leader che nemmeno sapevano che turni avevamo, al ritardo, infine, nella restituzione del deposito che ci era stato chiesto per cautelarsi contro una nostra eventuale mancata presentazione sul luogo, i problemi non sono mancati. Alla fine in un modo o nell’altro mi sono barcamenato e mi hanno aiutato un’amica che arrivava il giorno dopo di me per il cibo e per il resto l’amore che ho per questo festival e che mi ha spinto a dare quello che so che si aspetta la gente che arriva, ovvero la massima gentilezza ed attenzione allo stesso tempo. Determinante è stato poi il fatto che tutti questi disorganizzati erano molto simpatici a livello personale e quindi non potevi odiarli per i loro casini, e i ragazzi che hanno lavorato con me erano altrettanto delle persone carinissime con cui mi sono trovato davvero molto bene. Lo rifarò nel 2012, tanto più che ora so a cosa andrò incontro. Due di questi ragazzi che lavoravano con me mi hanno parlato molto bene di fare lo steward a Glastonbury, che lì da mangiare te lo danno e che ti stanno davvero dietro, quasi quasi nel 2013…

Per quanto riguarda il festival, si sa che più di ogni altra manifestazione, l’End Of The Road sa trovare la sua forza e la sua magia al di là della lineup. Però, un po’ come per i soldi, una buona lineup non farà la felicità, ma aiuta, e quest’anno le cose da vedere in via “istituzionale”, ovvero sui quattro palchi, con tanto di nuovo main stage per il quale è stata riconfigurata in modo piuttosto importante tutta l’area, erano così tante che mi sono cagato poco il contorno, tipo il boschetto, i concerti segreti, fare amicizia coi gruppi e cose così. Un bel contorno c’è stato comunque, gente del pubblico che si ricordava di me dall’anno prima, altra gente con cui ho fatto amicizia quando li ho fatti parcheggiare che poi incontravo speso in giro con un sacco di chiacchiere, birre offerte e persono abbracci, le ragazze del chiosco del falafel che mi riconoscono appena entro, insomma, l’End Of The Road regala sempre momenti che non trovi da nessun’altra parte.

Come dicevo, però, questo è stato l’anno in cui più mi sono dedicato ai concerti. È stato un festival particolarmente entusiasmante, con una giornata, quella di sabato, che probabilmente è la migliore di tutte quelle di festival a cui sia mai stato. Ho diviso i nomi visti o intravisti in varie categorie, eccole:

Concerti di altissimo livello (in ordine di gradimento)
1. Okkervil River
2. Leisure Society
3. Lykke Li
4. Gruff Rhys
5. Other Lives
6. Austra
7. Lanterns On The Lake
8. Treefight For Sunlight
9. Woods
10. Clap Your Hands Say Yeah
11. M Ward
12. Daniel Martin Moore

Concerti che mi sono comunque piaciuti (in ordine di gradimento)
13. Walkmen,
14. Doug Paisley
15. Cornshed Sisters
16. Nathaniel Radcliffe
17. Beth Jeans Houghton

Concerti che mi sono piaciuti con riserva (in ordine cronologico)
The Fall
Josh T Pearson
John Grant

Concerti che  non mi sono piaciuti e posso dirlo avendo visto un buon pezzo di set (in ordine cronologico)
Herman Dune
Joan As Police Woman
Zola Jesus
Midlake

Concerti che mi hanno fatto scappar via dopo una canzone tanto mi facevano schifo
Junip

Concerti ascoltati da lontano che non mi hanno invogliato ad avvicinarmi, anzi (in ordine cronologico)
Best Coast
Dan Mangan
Phosporescent
Willy Mason
Laura Marling
Joanna Newsom

Ora, so che dovrei spiegare il perché e il percome di tutti, ma facciamo così, me lo riservo per un altro post nei prossimi giorni, che se metto tutto insieme è troppo lungo e non legge nessuno 🙂 A presto!
 

Pubblicato il settembre 6, 2011 su Uncategorized. Aggiungi ai preferiti il collegamento . 6 commenti.

  1. Son contento della bella abbuffata di musica.
    Mi lascia però davvero perplesso quello che hai scritto riguardo all'altissimo grado di disorganizzazione. E inoltre: erano incapaci ma simpatici? Che vadano a fare gli animatori (sono troppo acido?).

  2. Sei giusto un filino troppo acido ma solo perchè incapaci non è la parola adatta, nel senso, alla fine le cose sono state fatte senza che il pubblico avesse alcunché da ridire sul parcheggio, ma direi anche degli steward in generale, per cui lo scopo è stato raggiunto, certo con disagi per noi che abbiamo lavorato (ma anche visto il festival senza scucire 145 sterline). In ogni caso ho scritto al capo e mi ha risposto ringraziandomi per i miei input che senz'altro veranno presi in considerazione l'anno prossimo. Vedremo se è una risposta di circostanza…

  3. Ah ok, avevo capito che a causa dei disguidi organizzativi si erano creati non pochi disagi ma a quanto pare si sono limitati al minimo, meno male!

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